Ormai credo sia stato ripetuto in tutte le lingue ed in tutti modi ma l’unica cosa che possiamo fare, oltre a stare in casa, è rafforzare il nostro sistema immunitario.
L’epidemia di infezione da Covid19 comporta la necessità di aiutare le persone a rendere il sistema immunitario attivo e in grado di rispondere adeguatamente alle infezioni da agenti virali.
I virus sono microrganismi acellulari molto semplici che per riprodursi hanno bisogno di invadere una cellula ospite utilizzando i suoi meccanismi replicativi.
I virus hanno capacità di mutare impedendo al sistema immunitario di intervenire prontamente attraverso i meccanismi della memoria immunologica, in pratica dunque gli anticorpi prodotti per lo stesso virus possono divenire inefficaci.
Una volta penetrato nel nostro organismo entra in gioco il sistema immunitario, che ha il compito di riconoscere e neutralizzare gli antigeni.
In un quadro del genere si rende necessario agire nel senso di un ripristino e/o di un rafforzamento della risposta immunitaria riequilibrandola.
Esistono anche in natura degli elementi che favoriscono la risposta immunitaria e tra questi, elementi di particolare importanza ed utilizzati da centinaia di anni per le loro capacità.
Utile anche tenere un buon livello di vitamina D, tra 50 e 80, perché è un ormone con svariate funzioni, anche la vitamina C potrebbe essere utile, così come anche le altre, però servono solo se ne siamo carenti perché più di tanto non le possiamo utilizzare.
Le erbe e le diete, glutatione e sali minerali, tutto può aiutare a integrare risorse che il corpo utilizza nella lotta contro il patogeno.
Anche un’ottima funzionalità dell’intestino, che è la sede del sistema immunitario, è molto importante, e quindi anche l’uso di probiotici e prebiotici per la flora batterica.
Mentre tutti conoscono l’importanza di una buona dieta e dell’esercizio fisico, è importante sottolineare come gli stati di stress e i periodi prolungati di tensione, come quelli che stiamo vivendo oggi, possono causare una alterazione ormonale che aumenta la produzione di cortisolo.
Quest’ormone, tra le sue innumerevoli funzioni, regola il sistema immunitario in senso negativo e di conseguenza un periodo prolungato di questa iperproduzione può favorire uno sbilanciamento indebolendo le difese dell’organismo.
Ho scritto molto in questi giorni sia sul CBD sia sul Sistema Endocannabinoide proprio per portare a conoscenza di queste nuove armi di cui dobbiamo assolutamente dotare il nostro arsenale in modo da poter sconfiggere il nemico.
L’attuale ricerca scientifica e l'attuale comprensione della fisiologia e dei percorsi neurologici indicano i benefici del CBD sui problemi legati all'ansia.
I risultati dei nostri rapporti clinici e degli studi effettuati supportano l'evidenza scientifica esistente, comprovandone la sicurezza.
Nelle valutazioni, il CBD sembra essere meglio tollerato rispetto ai normali trattamenti farmacologici, mostrando ottimi risultati come strumento per ridurre l'ansia.
Mentre il Sistema Endocannabinoide è chiaramente un importante sistema di segnalazione integrato nella regolazione neurale della risposta allo stress.
Poiché sta diventando sempre più apprezzato il fatto che la segnalazione del SEC sia un mediatore dell'omeostasi, sia a livello sinaptico sia a livello dei sistemi di regolazione emotiva.
Il SEC presenta complessi effetti regolatori sul sistema immunitario.
Gli endocannabinoidi sono coinvolti nella regolazione immunitaria mediante la soppressione dell'attivazione cellulare, l'inibizione della produzione di citochine pro-infiammatorie, l'apoptosi e la modulazione delle funzioni dei T helper: Th1 e Th2.
Gli endocannabinoidi AEA e 2-AG e i loro congeneri PEA possono quindi essere considerati potenti immunomodulatori.
L'effetto degli endocannabinoidi dipende dal tipo di cellula, dalla sua concentrazione e dall'ambiente cellulare.
È anche fondamentale la produzione e la regolazione degli endocannabinoidi da parte dei componenti ingenui e attivatidella risposta immunitaria innata e adattativa.
Mentre diversi studi hanno delineato gli effetti immunomodulatori degli endocannabinoidi, e la loro funzione.
L'uso di inibitori di enzimi come il FAAH che degradano gli endocannabinoidi, per modulare i loro livelli e la conseguente regolazione della risposta immunitaria, forniscono nuove modalità terapeutiche contro le malattie infiammatorie e autoimmuni.
Quando le difese immunitarie sono indebolite e l’intero sistema non funziona in maniera normale aumenta il rischio di contrarre virus e infezioni.
Stiamo tutti prendendo precauzioni per proteggerci dall’epidemia del covid19, ma alcune persone corrono un rischio più elevato di altri, si tratta di chi soffre di patologie particolari e chi ha una difesa immunitaria bassa, i cosiddetti immunodepressi.
Quindi consiglio a tutte le persone che per un motivo o per un altro abbiano il loro sistema immunitario indebolito di fare qualcosa per rinforzarlo.
È quindi invitato a porre un rimedio chiunque abbia patologie croniche che colpiscono il sistema immunitario tipo malattie cardiache, malattie polmonari, autoimmuni, diabete, l’HIV-AIDS, malnutrizione, chemioterapia e anche l’uso di steroidi che sopprimono la capacità del corpo di attivare le sue difese naturali distruggendo le cellule immunitarie o attenuandone la capacità di individuare e uccidere i batteri.
Chiunque abbia dubbi mi contatti pure per informazioni.
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