Ho preso in prestito questa spiegazione perchè la ritengo corretta ed esauriente e non c'è bisogno che aggiunga altro.
Il motivo per cui l'ho fatto è per evitare fraintendimenti di sorta, dato che oggi alcune persone non erano a conoscenza della differenza sostanziale del significato dei 2 vocaboli.
Qual è la differenza tra CURARE e GUARIRE in ambito sanitario? Perchè è importante che vi sia una perfetta coscienza di "dove mi porterà il trattamento terapeutico"?
Curare (da vocabolario Treccani: Fare oggetto delle proprie cure, attendere con premura e diligenza a una cosa o a una persona - c. la famiglia, c. l’educazione dei figli; c. i propri interessi, i propri affari; c. la propria salute) è un’azione svolta da un operatore sanitario per cercare di correggere un problema o debellare una malattia.
Curare non vuol dire guarire, bensì si può curare per cercare di guarire da una malattia o, pur continuando ad avere la malattia, cercare di avere una qualità e dignità di vita pari a colui che non ha la malattia, pur essendo clinicamente portatore di una stato (esempio: il diabete viene curato con farmaci e con un corretto stile di vita, ma non si può, almeno ad oggi, guarire da quella malattia).
Guarigione (da vocabolario Treccani: Rimettere in salute un malato - il medico, le cure, la dieta, il riposo, il letto lo guarirono del o dal suo male; Provocare la regressione di una malattia fino a guarigione più o meno completa dell’ammalato) è un processo che porta ad un maggiore senso di salute in risposta ad una lesione o malattia che si verifica all’interno del paziente.
Con la guarigione la persona perde ogni elemento che caratterizza la malattia e torna "completamente sana", non avrà più bisogno quindi di avvalersi di presidi medici per il trattamento della malattia in quanto GUARITA (esempio: da una faringotonsillite batterica, a seguito di trattamenti specifici e quindi di una cura, si può guarire completamente).
E' importante essere pienamente coscienti di questa differenza poichè nella propria coscienza ogni individuo si convince, sentendo parlare di "CURA", che ci si può regredire totalmente da uno stato patologico grazie alla prescrizione di un determinato presidio terapeutico od altro e comunque a seguito dell'intervento di un operatore sanitario o di un trattamento.
Pertanto, quando viene prescritta una cura, è bene chiarire e prendere consapevolezza fin da subito a cosa porterà questa cura, se verso la guarigione dalla malattia o verso uno di stato di benessere ottenuto grazie alla prescrizione del trattamento medico o sanitario che permarrà finché vi sarà l'intervento esterno.
E' anche importante sapere che:
“Ogni Organismo risponde in maniera differente, agendo secondo precise leggi biologiche e biochimiche, adeguandosi ogni istante alle varie esigenze di stimolazione esterna dell'atmosfera nella quale vive".
Gli scopi della medicina e del medico sono guarire qualche volta, curare spesso, prendersi cura del malato sempre.
La cura ha a che fare con i medici, le medicine, il loro uso, il loro eventuale successo nello sconfiggere la malattia.
La guarigione invece è il processo con cui si ristabilisce l'equilibrio generale della persona ammalata. Guarire, a differenza del curare, è un processo biologico.
Un chirurgo può rimettere insieme le estremità di un osso rotto, ma non può unire le due parti di osso. La saldatura tra le parti è un processo che solo l’organismo vivente è capace di compiere.
Bisogna comprendere completamente il significato che il guarire è un processo naturale, e che i processi per mezzo dei quali si raggiunge la guarigione sono funzioni dell’organismo vivente (tanto quanto quelli della digestione, respirazione, ecc.), guarire da qualunque patologia lo può fare solo il malato.
Quindi si deve curare anche quando non si può più guarire.
Il medico “prende in cura” l’ammalato nella sua totalità. Quando la malattia attacca un organo che prevede l’intervento di altri specialisti, si preoccupa di parlare con loro per renderli partecipi della situazione generale, è il punto di riferimento reperibile quando sorgono complicanze o si hanno attacchi particolarmente forti della malattia. Questo “prendersi in cura” fa la differenza.
Curare è simile a guarire ma non è la stessa cosa il medico cura il malato guarisce.
Patch Adams, il medico dei nasi rossi, aveva questo motto, “Siamo qui per aiutare i pazienti a vivere la più alta qualità di vita e, quando non è più possibile, per facilitare la più grande qualità di morte”, dovrebbe esprimere lo scopo di tutti i medici che vivono la propria professione come missione.
Quindi arriviamo alle cure palliative. Curare sempre anche quando non è possibile guarire. Il loro fine non è guarire, ma alleviare la sofferenza del malato, migliorarne il più possibile la qualità di vita.
Questa è “una riscoperta della vocazione più profonda della medicina, che consiste prima di tutto nel prendersi cura: il suo compito è di curare sempre, anche se non sempre è possibile guarire”. Malati inguaribili, mai incurabili.
La terapia, in medicina, è lo studio e l'attuazione concreta di quanto necessario per portare alla guarigione delle malattie attraverso mezzi e metodi, è anche la relativa branca della medicina che tratta della cura delle malattie, è anche l'insieme dei metodi usati per la guarigione di malattie o ferite e per alleviarne i sintomi.
Le terapie sono misure aventi lo scopo di riportare uno stato patologico a uno stato sano e rendere sopportabile la manifestazione di sintomi disagevoli.
Guarire è riacquistare la salute per la malattia avuta, mentre curare è da prendersi “cura” … ovvero la fase del processo di attuare azioni per debellare la malattia.