Come prima lezione ho pensato di restare sul semplice non addentrandomi ancora nei meandri più complessi dei tessuti epiteliali e dei meccanismi di difesa a protezione delle nostre mucose, quindi iniziamo a comprendere come agisce la bolla gastrica.
In pratica è una bolla d’aria sempre presente fisiologicamente nel fondo dello stomaco che si trova a contatto col diaframma e quindi indirettamente con il cuore.
Quando la quantità di aria nella bollaaumenta viene eliminata attraverso il cardias e confluendo nell’esofago produce il cosiddetto rutto.
Quando questa bolla non trova sfogo aumenta di volume e comprimendo la regione cardiaca altera la funzionalità del cuore producendo gonfiore addominale, tachicardia, extrasistoli e oppressione toracica che tanto allarmano i pazienti.
In realtà tali sintomi sono di natura prettamente funzionale e non sono per nulla pericolosi perché non indicano nessun malfunzionamento cardiaco.
Spesso la bolla d’aria non espulsa si associa a bruciore dello stomaco e acidità che sono i sintomi classici del reflusso gastroesofageo di cui tratteremo nei prossimi post.
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