La sclerosi multipla (SM) è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da lesioni del sistema nervoso centrale (SNC) che può portare a gravi disabilità fisiche o cognitive nonché a difetti neurologici.
Sebbene l'eziologia e la patogenesi della sclerosi multipla non siano chiare, vari documenti illustrano che la causa della sclerosi multipla è multifattoriale e includono la predisposizione genetica insieme a fattori ambientali come l'esposizione ad agenti infettivi, carenze vitaminiche e fumo.
Questi agenti sono in grado di innescare una cascata di eventi nel sistema immunitario che portano alla morte delle cellule neuronali accompagnata da demielinizzazione nervosa e disfunzione neuronale.
Le terapie convenzionali per la SM si basano sull'uso di farmaci antinfiammatori e immunomodulatori, ma questi trattamenti non sono in grado di fermare la distruzione del tessuto nervoso.
Così, molte strategie sono state proposte per il trattamento della SM ma nel complesso, è importante avere conoscenza delle informazioni attuali sulla patogenesi, l'eziologia, i criteri diagnostici e il trattamento della SM pertanto sarebbe utile avere accesso alle più recenti informazioni disponibili.
Attualmente, non esiste una cura definitiva per la SM, tuttavia, gli agenti immunomodulanti e antinfiammatori possono diminuire la sua progressione e diminuire alcuni dei sintomi patologici.
Questi agenti possono ridurre alcuni dei sintomi della sclerosi multipla inibendo l'attivazione delle cellule immunitarie, diminuendo la produzione di citochine proinfiammatorie, riduzione dell'attività della metalloproteinasi della matrice, induzione della secrezione di citochine antinfiammatorie.
Noi abbiamo studiato gli effetti terapeutici di farmaci immunomodulanti e antinfiammatori nella SM e ci siamo resi conto che i trattamenti attuali non sono in grado di arrestare la progressione in corso della neurodegenerazione.
Pertanto noi proponiamo una terapia medica non farmacologica in grado di essere più incisiva e meno invasiva che persegue obiettivi ben precisi nella mitocondriogenesi e effetti di neuromodulazione atta potenzialmente a fornire una nuova strategia per il trattamento di questa malattia neurologica.
L'ultimo decennio ha visto un aumento dell'interesse della ricerca ed un'espansione accelerata degli sforzi investigativi nella terapia della sclerosi multipla.
I ricercatori hanno continuato a dissezionare le complesse perturbazioni immunologiche che possono contribuire alla malattia e hanno fatto importanti progressi nella comprensione della genetica della sclerosi multipla.
Noi continuiamo a tenerci aggiornati sulle attuali questioni investigative e sulle previsioni di come la comprensione e il trattamento della sclerosi multipla potrebbero trovarsi alla fine della seconda decade del 21° secolo.
In un recente studio del 2018 viene riportato che il CBD può migliorare la mobilità nelle persone con sclerosi multipla:
Ulteriori studi affermano che il microbiota intestinale gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’omeostasi del sistema immunitario.
Anche il sistema endocannabinoide, tra le molteplici funzioni, risulta coinvolto nei meccanismi di regolazione immunitaria a livello neuronale.
In questo panorama di intricata comunicazione, il sistema endocannabinoide si inserisce a pieno titolo data la sua capacità di partecipare ai meccanismi di regolazione immunitaria, neuronale e neuroendocrina.
Dall’altra parte, il sistema endocannabinoide ha mostrato di esser in grado attraverso i suoi recettori di controllare diverse funzionalità gastrointestinali inclusa l’emesi, la motilità, la secrezione e l’infiammazione.
Il microbiota intestinale, come anticipato, è associato alla patogenesi di patologie autoimmunitarie sia periferiche sia a livello del sistema nervoso centrale considerando il suo importante ruolo nel modulare e controllare il sistema immunitario.
In modelli sperimentali di sclerosi multipla l’attivazione del sistema endocannabinoide ha mostrato di ridurre la neuroinfiammazione e, di conseguenza, la severità della patologia.
I possibili legami tra microbiota, sistema endocannabinoide e SM si basano essenzialmente sulla risposta neuroimmunitaria, in quanto caratteristica comune, e sulla permeabilità intestinale.
La permeabilità intestinale risulta infatti influenzata in primo luogo dal microbiota intestinale, sia per sede anatomica sia per proprietà batteriche intrinseche, ma anche dal sistema endocannabinoide attraverso la presenza di recettori a livello del tratto gastrointestinale.
Dopo una lunga ed esaustiva analisi delle evidenze, i ricercatori hanno proposto alcune linee di ricerca e strategie terapeutiche sottolineando tuttavia l’esigenza di approfondire i dati finora raccolti con ulteriori studi.
Considerando perciò come sia il microbiota sia il sistema endocannabinoide siano risultati in qualche modo collegati alle principali patologie autoimmuni, SM in primis, un approccio terapeutico basato sulla loro comodulazione sembrerebbe una valida proposta terapeutica di supporto ai trattamenti correnti.
Il nostro consiglio è quello di fidarvi ed affidarvi a noi e al nostro Centro Polispecialistico che offre una visione a 360° del problema.
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